I “maltrattamenti invisibili” al cane: 5 comportamenti da evitare
- Cosa sono i maltrattamenti invisibili cani?
- 1° maltrattamento invisibile: l’iperprotezione
- 2° maltrattamento invisibile: la vita senza stimoli
- 3° maltrattamento invisibile: impedire comportamenti normali
- 4° maltrattamento invisibile: la vita al guinzaglio
- 5° maltrattamento invisibile: “vorrei che il mio cane…”
Tra i tanti argomenti del mondo cinofilo, c’è n’è uno a cui tengo particolarmente perché lo reputo davvero molto importante, per non dire fondamentale, e che si posiziona a mio avviso alla base di un corretto e sano rapporto uomo-cane.
Ti sto parlando dei cosiddetti “maltrattamenti invisibili” che purtroppo ancora oggi molti cani subiscono dai propri proprietari.
Nella sfera dell’essere umano e del cane esistono milioni di relazioni straordinarie basate sul rispetto e sulla fiducia reciproca, ma purtroppo anche tante altre (se così si possono chiamare) che si basano su veri e propri maltrattamenti.
Quando si usa la parola “maltrattamenti” vengono subito in mente quelli più fisici, cruenti o che si sviluppano attraverso l’uso di strumenti coercitivi.
Ormai sono sicuro che sai già cosa penso di questa gente e onestamente preferisco non dedicare loro nemmeno una parola per quanto fa schifo.
Cosa sono i maltrattamenti invisibili cani?
Tuttavia esistono anche altri tipi di maltrattamenti, quelli “invisibili”.
Questi sono impercettibili e diversi da quelli che ti dicevo poco fa e non hanno l’obiettivo di far male al cane in nessun modo, anzi, sono dettati proprio dall’amore che si prova per un cane, forse un amore morboso ed esagerato che in realtà così come in tutti gli amori morbosi ed esagerati non porta a cose buone.
Vediamo quindi insieme 5 maltrattamenti in particolare che vengono perpetrati con l’obiettivo di far del bene al cane ma sono in realtà comportamenti che ti consiglio di evitare.
1° maltrattamento invisibile: l’iperprotezione
Il primo maltrattamento di cui ti parlo è quello che viene rivolto ai cani soprattutto di piccola taglia (come anche a tutti i cuccioli), quei cani che praticamente vivono in braccio ai loro proprietari o che addirittura escono sempre o quasi nelle apposite borsette.
Il fine è quello di proteggere sempre il cane, di non esporlo mai a niente che potrebbe farlo uscire da quella bolla di sicurezza che il proprietario gli ha creato.
Per quanto questi siano comportamenti messi in atto con tutto il bene e le buone intenzioni, io li reputo dei veri maltrattamenti perché è assolutamente innaturale che un cane conduca questa vita.
Come potrai immaginare e probabilmente confermare, questi cani avranno problematiche sociali ed ambientali perché se messi a terra saranno cani che non sapranno fare i cani, che abbaieranno a tutti e tutto in preda alla paura ed al panico che spesso porterà anche ad aggressività.
Quindi se ti ritrovi in questa situazione, permettimi di darti un consiglio: tratta il tuo cane da cane e fallo vivere da cane.
Fai finta di avere un cane di 40 kg perché, anche se ne pesa 2 o 3, quel cane ha lo stesso diritto di qualunque altro di vivere come un cane e non come un bambino in braccio o peggio di una borsetta, magari con ridicoli vestiti addosso.
2° maltrattamento invisibile: la vita senza stimoli
Il secondo maltrattamento invisibile che subiscono molti cani è quello di non uscire mai per i loro bisogni fisiologici o perché secondo i proprietari sono bravi cani perché fanno tutto sulla traversina o perché hanno un grande giardino e quindi non necessitano di uscire.
Ecco, se ti senti preso in causa, lascia che ti dica una cosa importante: giardino e traversine non sono mai la soluzione.
Posso immaginare la comodità di non prendersi mai l’impegno di uscire con il cane, di non avere il pensiero di uscire per 3-4 volte al giorno ed avere l’unico impegno di cambiare 1 o 2 traversine al giorno o aprire la porta di casa per far uscire il cane in giardino.
Sappi però che i cani di questo ne soffrono anche se ai tuoi occhi non sembra.
Tutti i cani hanno diritto di uscire, esplorare e sentire altri odori rispetto a quelli della loro casa o del loro giardino.
Se non si ha tempo per uscire in passeggiata col cane o non si ha voglia di farlo, la domanda che mi viene spontanea è:
Perché in primo luogo scegliere di prendere un cane?
Per fortuna, però, la maggior parte dei cani che conosco almeno esce regolarmente.
Ma anche durante le uscite vedo spesso delle limitazioni che vengono imposte ai cani che a parer mio sono dei veri e propri maltrattamenti invisibili.
3° maltrattamento invisibile: impedire comportamenti normali
Il terzo maltrattamento quindi è quello di impedire al cane di annusare durante le uscite.
Il senso principale del cane ormai lo sanno tutti è proprio l’olfatto (addirittura si dice che possano fiutare le malattie), ed è attraverso questo senso che loro apprendono un sacco di informazioni importantissime dall’ambiente, e ne lasciano altrettante.
Questo scambio di informazioni avviene spesso attraverso le urine e le feci, le marcature che ogni cane annusa e lascia a sua volta.
Tutto ciò anche se a volte potrebbe sembrare strano, rientra nella piena normalità dei comportamenti che ogni cane fa e dovrebbe fare.
Purtroppo ancora oggi sento tanti “che schifo” quando un cane si avvicina ad annusare i bisogni di un altro cane ed a molti non è concesso annusare niente per strada perché questo appunto fa schifo ai proprietari.
Mi raccomando quindi, fai annusare il tuo cane, fagli fare quello per cui è nato.
Ciò che può fare schifo a noi è assolutamente normale e necessario per loro ed impedirglielo può solo peggiorare le cose, i problemi comportamentali, lo stato emotivo del cane, la gestione del guinzaglio e la fiducia del tuo cane nei tuoi confronti.
4° maltrattamento invisibile: la vita al guinzaglio
Un altro maltrattamento invisibile è legato al fatto che alcuni cani non hanno mai assaporato la libertà, sia in situazioni dove sono da soli con i loro proprietari sia in presenza di altri cani.
Le uniche interazioni con altri cani che hanno vissuto sono state fatte al guinzaglio o peggio non sono mai state fatte.
Capisco benissimo che il guinzaglio sia obbligatorio per legge in certe aree e che spesso alla base di queste scelte e queste limitazioni c’è la paura che il cane possa scappare, possa allontanarsi e si possano verificare situazioni pericolose.
Tuttavia non concedergli mai queste esperienze è altamente limitante per lui dal punto di vista etologico e comportamentale.
Molti problemi comportamentali si potrebbero evitare sul nascere e se non sei sicuro o sicura di come fare per evitare situazioni potenzialmente pericolose, affidati ad un esperto che possa guidarti verso una strada di conoscenza e gestione anche di queste situazioni importantissime.
5° maltrattamento invisibile: “vorrei che il mio cane…”
Infine l’ultimo dei “maltrattamenti invisibili” è subito da quei cani che devono essere e comportarsi ad assoluta immagine e somiglianza del proprietario.
Bisogna sempre conoscere il proprio cane e quindi rispettarlo per le esperienze vissute, per la sua genetica, per la sua personalità e per tanti altri importanti fattori.
Non si può costringere un cane ad essere quello che non potrà mai essere, a meno che non si usino metodi assolutamente punitivi.
Rispetto quindi è consapevolezza.
Spronare un cane a superare una difficoltà molto spesso può aiutarlo in tanti aspetti di autostima, gratificazione e relazione.
Costringerlo ad essere ciò che il proprietario desidera in tutto e per tutto è un maltrattamento che spesso tra l’altro non porta a niente di buono.
Concludendo quindi, impariamo a rispettare i cani, impariamo a conoscerli e viverli per quelli che sono, ovvero degli animali stupendi e non dei bambini desiderosi solo di coccole e vestitini da mettergli.