A cosa serve educare il cane? Ad evitare questi 5 errori!
Siamo nel 2022 e gli animali domestici, in particolare i cani, fanno sempre più parte delle nostre vite, incrementando di conseguenza sia i servizi cinofili connessi sia le problematiche che si possono riscontrare.
Le soluzioni a fronte dei problemi quotidiani, se ci pensi, sono sostanzialmente 3:
- Non fare niente, che ovviamente sconsiglio in primis;
- Fare da sé, per vari motivi dall’essere autonomi, al risparmio, al sentirsi fieri di farcela da soli, all’evitare di provare la sensazione di sconfitta nel non farcela, per seguire il consiglio dell’amico, e così via (ed i questi casi almeno segui questi 4 parametri!)
- Chiedere aiuto ad un educatore o un addestratore.
È scontato dirti che io ti consiglio la 3° strada, ma il punto è perché?! Perché non basta fare da sé?
Ed io ti rispondo: se stai male e non sai curarti, fai da te o vai dal medico?
Ci affidiamo tutti a professionisti nel loro ambito, che sia personale come medici, dentisti, dermatologi e così via, ma anche nei campi più tecnici, come il tecnico della caldaia se quest’ultima si rompe o l’idraulico se la nostra lavatrice perde acqua e così via.
Evitare il “fai da te”
Forse potresti dirmi:
“Si Giuliano ma se mi ci metto d’impegno la lavatrice posso aggiustarla anch’io… potrei anch’io verniciare casa da solo se ho voglia di cambiare colore all’ambiente… o potrei provare magari a cambiare l’olio alla macchina piuttosto che andare dal meccanico.”
Giustissimo, anch’io mi diletto in qualche hobby e se posso riuscire a risolvere un problema della mia quotidianità da solo, ben venga e mi sento anche fiero se ci riesco!
L’unico dettaglio è la differenza tra il lavorare con un macchinario e lavorare con un essere vivente.
Un conto è aggiustare o dilettarsi nel verniciare casa, un altro è sapere come gestire un essere vivente che è ha una comunicazione molto diversa da quella nostra e che soprattutto non può essere trattato con lo stampino, perché non è un macchinario che è fatto in una determinata maniera e una volta conosciuto come è fatto, si può agire in maniera sempre uguale.
Questo secondo me è il motivo principale del perché non andrebbe perseguita questa strada, ma poi praticamente a quali errori si potrebbe andare incontro?
Vediamo i 5 errori principali.
1. Accarezzarlo nel momento sbagliato
Il primo errore che è molto diffuso è quello di accarezzare il cane per cercare di tranquillizzarlo mentre sta esibendo un comportamento indesiderato.
Una situazione tipica è quando il cane abbaia o mostra un comportamento indesiderato verso un’altra persona o un altro cane ad esempio, e per cercare di tranquillizzarlo e farlo smettere di abbaiare si cerca di calmarlo accarezzandolo in continuazione e magari accompagnando questo gesto con le frasi “basta dai, non fare così, non ti fa niente“.
Anche se l’intenzione è quella di calmare il cane e inibire quel comportamento probabilmente lo stiamo rinforzando, gli stiamo dando un supporto sociale rispetto a quella che è l’intenzione del cane.
Quindi, in poche parole gli stiamo trasferendo completamente l’opposto rispetto a quello che vorremmo chiedergli ed ottenere.
2. Il muso nella pipi
Un altro gravissimo errore che si commette quando si adotta un cucciolo che inizia a fare i suoi bisogni in casa è quel tipico consiglio popolare di mettergli il muso nella pipì quando la fa in casa per fargli capire che non deve farla lì e naturalmente rimproverarlo per quello che è successo.
Questo tipo di comportamento oltre che essere assolutamente inutile, non ha assolutamente senso e potrebbe anche peggiorare una situazione già esistente.
È un tipico atteggiamento che da esseri umani trasferiamo ad un cane come se fosse un altro essere umano, pensando e pretendendo che il cane in questa maniera possa associare che non debba fare più la pipì in quel punto semplicemente mettendo il muso dentro.
Purtroppo però questa cosa il cane non potrà mai capirla attraverso questo insensato gesto, che definirei oltre che inutile anche denigratorio e stupido.
3. La lattina con gli spiccioli
Il terzo errore da evitare, che ahimé anche alcuni professionisti consigliano e che reputo assolutamente infame, è quello di lanciare il mazzo di chiavi o magari una lattina vuota con degli spiccioli dentro che facciano rumore, per far spaventare il cane quando sta facendo qualcosa che non dovrebbe.
L’idea di questo metodo non è quella di far male al cane (perché la giustificazione è proprio che il cane in questa maniera non soffre fisicamente) ma spaventarlo psicologicamente attraverso un rumore acuto ed improvviso ed anche molto vicino.
La domanda è questa…
Cosa insegno al cane in questa maniera? Ad avere paura ad avvicinarsi di nuovo a quell’oggetto? Ad aver paura di una lattina?
Come dico sempre, la domanda che dovresti porti è molto diversa ed è la seguente:
Perché il mio cane va in continuazione su quell’oggetto? Che motivazioni ci sono alla base di questo comportamento?
Lo so, le risposte non sono immediate, hanno bisogno di un’analisi più profonda, di una valutazione, di uno studio, di un lavoro e questo spesso scoccia i proprietari più svogliati che vorrebbero cercare di risolvere il problema semplicemente spaventando il cane con il classico metodo fai da te, creando però più problemi di quelli che si vuole risolvere.
4. Dar da mangiare a tavola
Un altro tipico errore che spesso molti proprietari mi fanno presente è quello di non riuscire a gestire il loro cane quando si è a tavola perché abbaia in continuazione, o chiede in continuazione cibo, o salta sul tavolo, insomma fa qualsiasi cosa che in qualche modo disturba la quiete è la tranquillità nel momento dei pasti.
In questa situazione il proprietario, che non sa più che fare quando il cane diventa praticamente insopportabile, incomincia a dargli cibo per cercare di farlo stare zitto e poter continuare a mangiare con calma, almeno per un po’.
Sì, letteralmente almeno per un po’, perché il cane ricomincerà a rifare tutto quello che stava facendo dopo pochi minuti, innescando così un comportamento che a catena diventerà sempre peggio.
Sì perché, pensaci un attimo…
Se il cane attraverso questi comportamenti intensi e di richiesta viene ricompensato alla fine di tutto con del cibo… Cosa impara?
Che quel tipo di comportamento pesante, insistente e stressante alla fine gli porta dei risultati, ossia il tanto agognato cibo.
E, naturalmente, il cane che ci mette un attimo a capire questa cosa, e continuerà ad esprimere questo comportamento sempre di più nel tempo.
Quindi è vero che il proprietario magari riuscirà a mangiare qualche minuto in santa pace, ma alla lunga questo problema non si risolverà mai.
5. Accorciare il guinzaglio
L’ultimo errore che si commette quando si sceglie il fai da te, ha a che fare invece con la passeggiata.
Molti proprietari hanno difficoltà nella gestione del guinzaglio soprattutto all’inizio o magari se non si intraprendono percorsi educativi, perché i loro cani tirano spesso durante la passeggiata e non regalano un’esperienza proprio piacevole.
Una soluzione che spesso si adotta perché viene quasi spontanea da mettere in atto quando c’è questo problema è quella di accorciare il guinzaglio e di far camminare il cane praticamente al passo accanto a noi levandogli quel poco di spazio vitale che ha, costringendolo a rimanere completamente teso col guinzaglio.
Naturalmente questo tipo di soluzione spesso e volentieri o non risolve il problema, anzi, perché il cane non ha più uno spazio sociale vitale per viversi la passeggiata tranquillamente sentendosi praticamente bloccato dal proprietario che lo tiene quasi sospeso per farlo camminare accanto a lui.
Come dico sempre le motivazioni di un comportamento, e quindi anche in questo caso nella situazione di un cane che tira al guinzaglio, possono essere tantissime e anche molto diverse tra loro.